Rapido confronto di risoluzione: Sony FE 24-105mm f/ 4 vs Nikon S 24-70mm f/4

Durante questi ultimi mesi mi è capitato di usare la Nikon Z7 varie volte e molto spesso col suo zoom standard e cioè il 24-70mm f/4 Nikkor S.

Ho letto molti commenti positivi sul nuovo Nikon S e in effetti nell’uso l’ho trovato sempre soddisfacente. Tuttavia mi era sempre parso di trovare una certa “morbidezza”, possibile segno di una risoluzione non ottimale. E così ho deciso di condurre una prova veloce per confrontare il Sony 24-105 f4 contro il suddetto Nikon, montati rispettivamente su A7RIII e su Z7, in modo da avere risoluzioni di sensore molto vicine.

Ho usato una mira ottica e anche una banconota da €5, con le macchine saldamente montate su un solido cavalletto.

I risultati hanno purtroppo confermato la mia impressione: il Nikon S soffre di una risoluzione appena sufficiente ai bordi a TA, ma anche a diaframmi più chiusi. Migliora man mano che ci si avvicina al centro.

Il risultato del Sony FE è invece eccellente, come avevamo già avuto modo di vedere nel test vs il Sigma Art 24-105. Questo obiettivo è talmente buono che toglie la necessità di avere una serie di fissi e quindi anche il piacere del giocare con i bellissimi fissi Sony 😉

Di seguito non mostrerò tutta la massa del confronto, ma solo alcuni crop interessanti, anche a f/5.6
Vediamo dunque questi confronti.

Sony a sinistra e Nikon a destra

Iniziamo con la focale di 70mm, angolo in basso a sx. Si vede chiaramente la perdita di contrasto del Nikon e la mancanza di risoluzione dei dettagli più fini

Ricordatevi di cliccare per “aprire” le varie immagini.

 


Adesso passiamo al centro, sempre 70mm  ma a f/5.6, vediamo che la differenza è quasi nulla, si nota una maggiore incidenza di “false colors” nel Nikon, ma si tratta di una differenza minore.

 

Ora passiamo a 35mm f/5.6 centro, anche qui la resa del Nikon è discreta, ma non eccezionale e comunque inferiore a quella del Sony:

 

E infine vediamo la focale più corta, iniziando dal centro a f/4

 

E ora sempre 24mm f/4 ma vediamo l’angolo in basso a sinistra

 

In quest’ultimo confronto si vede che la resa del Nikon è scarsa e insufficiente per un obiettivo di questo prezzo.

Se lo confrontiamo col 24-70VRI o VRII direi che le lenti Nikkor sembrano avere spesso un problema con la risoluzione ai bordi del fotogramma, cosa di cui le Canon, per esempio, non soffrono in modo così particolare. Forse è questione di priorità nel progetto degli obiettivi.

A titolo di curiosità pubblico anche un confronto tra il Sony usato in modalità Pixel-Shift e il Nikon (non dispone di pixel-shift). Qui siamo al centro, 35mm e f/5.6. Lo scopo è quello di vedere che cosa possono produrre le due fotocamere usando il massimo delle loro potenzialità… and the winner is…

 

… la differenza col Pixel-Shift è “devastante”. Non capisco come alcuni utenti non abbiano ancora imparato a usarlo e sostengano che non produce vantaggi…boh! Naturalmente il vantaggio è molto ampio anche rispetto alla stessa A7RIII in modalità normale. Potete leggere il mio articolo sul Pixel-Shift per ulteriori informazioni

Aggiungo che ho condotto molte prove anche all’aperto e sulle famose mire ottiche che non vedete qui, ma i risultati sono sempre questi. Ripeto, lo scopo non era condurre un test scientifico, ma un semplice e veloce confronto che tutti possono fare a casa loro.

 

NOTA BENE:

La risoluzione naturalmente è solo uno degli aspetti che rendono un obiettivo desiderabile. Devo dire che il Nikon S ha mostrato ottime doti di contrasto, resistenza al flare e anche uno sfocato di qualità. La velocità dell’AF per ora rimane un’incognita data l’estrema lentezza dell’AF-C sia sulla Z6 che sulla Z7, vedremo quando uscirà la “Z9” come si comporterà.

 

CONCLUSIONI:

La risoluzione del Nikon S 24-70 f/4 è risultata appena discreta e chiaramente inferiore da quella del Sony 24-105mm f/4 che pure dovrebbe pagare dazio per avere un’escursione più ampia. E’ sicuramente un’occasione persa per Nikon che ha in questa lente una specie di biglietto di invito ..per ora obbligatorio . Il famoso bocchettone ampio che “cattura la luce” 😯 (come da pubblicità Nikon) e che dovrebbe consentire ai raggi luminosi di incidere con un angolo più favorevole sul sensore, non ha dimostrato nessuna utilità pratica alla sua prima uscita. E’ possibile che dimostri comunque il suo vantaggio su ottiche più “spinte”

Noto anche che molti utenti Nikon onestamente credono di avere per le mani una grandissima lente.. dev’essere la forza dell’autosuggestione perchè questa lente è solo leggermente migliore dell’imbarazzante Nikon 24-70 f/2.8 VRII (o VRI for that matter)

Il successo futuro delle Z dipenderà molto anche dalla capacità di produrre lenti con migliore risoluzione effettiva.

EDIT

Un mio amico mi ha allertato che ci sono in corso interessanti discussioni su più di un forum riguardo al mio articolo. La cosa un po’ mi spaventa un po’ perchè questo sito vuole essere solo un punto di riferimento tra un piccolo gruppo di fotoamatori un po’ controcorrente, un po’ smanettoni e un po’ differenti…non certo un sito mainstream. Lo mantengo apposta libero ai commenti senza bisogno di registrazione affinché sia il più libertario possibile. Chiunque può scrivere qui.

Infine vorrei anche confessare che il mio primo e grande amore fotografico è stato e sempre sarà Nikon e mai farei commenti cattivi o non giustificati contro la vecchia Kogaku. Però, in questo momento storico, Nikon non mi offre le soluzioni che mi offrono le “playstation” 😉  Grazie per i contributi “indiretti”.

 

Zoom 24-105mm f/4: SONY FE vs Sigma ART. Provati su SONY A7RIII

Il Sigma ART 24-105 è uno zoom disponibile sul mercato da un paio d’anni mentre l’equivalente SONY è più recente. Il Sigma ha goduto di una certa popolarità tra gli utenti SONY per via della possibilità di utilizzo sulla serie A7  tramite l’adattatore MC-11 (solo per la versione con attacco Canon).

L’arrivo dello zoom SONY nativo però ha reso poco attrattivo l’uso di questo zoom Sigma su SONY perchè l’adattatore MC-11, pur riuscendo a trasferire quasi tutte le funzionalità, si rivela molto lento e impreciso all’atto pratico. Come ho già scritto altrove ne sconsiglio l’uso a meno che non sia su ottiche uniche (come il Sigma 24-35mm f/2) oppure per usi occasionali.

 

1. DIMENSIONI e PESI

Distanza minima di messa a fuoco
SONY 0,38 m.         Sigma 0,45m
Rapporto di ingrandimento massimo (x)
SONY 0,31               Sigma 0,21
Diametro filtro
SONY 77mm           Sigma 82mm
Peso
SONY 663 g            Sigma 885 g
Gruppi/elementi dell’obiettivo
SONY 14-17             Sigma 14-19
Dimensioni
SONY 113x84mm        Sigma 109x88mm

La differenza principale che salta agli occhi è data dal peso, con un incredibile 663 g vs 885 g.

L’altra differenza importante è legata alla distanza minima di messa a fuoco (38cm vs 45cm) e al conseguente rapporto di ingrandimento (0.31 vs 0.21) che nel caso del Sony consente di effettuare riprese “quasi-macro” piuttosto interessanti.

Se poi si vuole usare questa lente su una Sony A7 va aggiunto il peso e la lunghezza dell’adattatore MC-11 che portano così a:

Peso Sigma + MC-11: 1010g vs 663 g (SONY).

Lunghezza Sigma 24-105mm + MC11: 135mm vs 113 mm (SONY)

Si capisce quindi che l’uso del Sigma su SONY è molto penalizzato da peso e lunghezza e dovrebbe essere limitato a casi di emergenza o a un uso temporaneo, considerando che al peso spropositato si aggiunge anche la lentezza e inadeguatezza dell’adattatore MC-11.

Infine entrambi usano un diaframma a 9 lamelle e un certo numero di lenti a vetro speciale sulle quali non mi soffermerò in questa sede.

 

1.1 Prezzo

Il prezzo costituisce un elemento fondamentale nella valutazione di qualsiasi bene industriale moderno e va quindi considerato come una variabile fondamentale.

La differenza di prezzo è fortissima col Sigma che costa, nella versione M-Trading sui 750€ mentre per il SONY versione SONY-Italia sono necessari 1350€…quasi il doppio e più caro degli equivalenti Canon e Nikon (24-120mm quest’ultimo). Questa differenza ci obbliga a formulare delle considerazioni importanti. Come vedremo il SONY è nettamente superiore al Sigma… in tutto, ma a un prezzo doppio del suo concorrente…ne vale la pena? troverete le mie conclusioni alla fine dell’articolo

1.2 Il bottoncino segreto…

Come da tradizione sul barilotto dello zoom Sony è presente il pulsante per il blocco della messa a fuoco. Si può riprogrammare anche per altre funzioni tramite il menù della fotocamera (finalmente chiaro e fruibile per qualsiasi uomo di buona volontà), ma credo che pochi lo facciano perchè è veramente comodo così. E’ una chicca che dimostra l’altissima qualità di questi oggetti.

Ammiro sinceramente Sony per il modo in cui è riuscita a colmare un gap tecnologico di…quasi 100 anni 😉 😉

Gli obiettivi Sony di oggi dimostrano tutta l’attenzione del costruttore per l’utente finale con una serie quasi infinita di dettagli dedicati.

2. TEST DI RISOLUZIONE

Ho provato la resa dei due obiettivi alle due focali estreme e cioè 24mm e 105mm e in due punti diversi e cioè l’angolo estremo in alto a sinistra  e al centro.

Tutto il test è stato condotto a f/4

24mm Angolo Estremo.

Sigma a sinistra, Sony a destra.

L’immagine è a 2:1 e quindi i difetti vengono amplificati.

Cliccate per vederla a grandezza naturale

 

 

Considerando che si tratta dell’angolino estremo di una foto prodotta da uno zoom, la resa del Sigma è accettabile, ma quella del Sony è veramente superlativa. Naturalmente siamo a f/4, ma il risultato è degno di un obiettivo fisso!

Si nota che il campo inquadrato dal Sony è più grande del Sigma che infatti ha una focale effettiva di circa 26mm invece dei 24 del Sony.

Infine anche la distorsione è minore nel Sony come si può vedere dall’inclinazione delle linee verticali.

24mm Centro

Per cambiare adesso Sony a destra e Sigma a sinistra…sorry!

 

Qui la risoluzione effettiva è molto simile con un piccolo vantaggio Sony

105mm Angolo

Sony a destra e Sigma a sinistra. Si deve cliccare per vedere a 2:1

Qui abbiamo di nuovo la stessa situazione che avevamo visto a 24mm col Sigma che soffre parecchio negli angoli, ma ricordiamo che si tratta dell’angolo estremo dove molti fissi fanno peggio di così. Il Sony si conferma comunque superbo!

Da notare la lunghezza focale effettiva del Sigma che è più corta del valore nominale. Ai 2m di distanza di questa ripresa il Sigma si ferma a 90mm

105mm Centro

Sony a destra e Sigma a sinistra

 

Anche in questo caso il Sigma recupera molto al centro e mostra una risoluzione appena inferiore al Sony. Notare la differenza di lunghezza focale.

A titolo di curiosità riporto la stessa immagine ottenuta col Sony tramite Pixel Shift (a destra) confrontata a sinistra in modalità normale. La qualità ottenuta è fantastica e si vede soprattutto nelle zone con elementi a frequenza spaziale più elevata che ho segnato in rosso. Il guadagno di risoluzione è notevole.

Dovete cliccare per vedere la differenza

 

 

Andiamo adesso in esterno a una distanza di messa a fuoco pari a circa 30 metri.

Adesso però ho lavorato a f/9 per vedere se la debolezza del Sigma ai bordi si potesse risolvere diaframmando con energia, come spesso succede

La prima foto mostra l’angolo in alto a destra. Cliccate per vedere bene il dettaglio

 

 


Angolo in alto a sinistra. Cliccate…

Angolo in basso a sinistra

 

La conclusione è esaltante per il SONY che era già buono a TA nelle prove in studio e ovviamente diaframmando migliora ancora un po’. Una performance che non avevo mai visto su questo tipo di zoom e che è confrontabile col magnifico SONY FE 16-35mm f/2.8 GM che però appartiene a una classe ancora superiore di prodotto.

La situazione invece è critica per il Sigma. Questo zoom ha una buona risoluzione al centro , ma purtroppo è pessimo ai bordi…il classico “spappolone” 😉 Se la bassa resa si poteva accettare in studio a TA, qui, in esterni e a f/9 il risultato è francamente imbarazzante.
Neppure diaframmando a f/9 le cose migliorano. In sostanza questo obiettivo non è utilizzabile per riprese di paesaggi a nessun diaframma per lunghezze focali tra 24mm e circa 50mm. Infatti a partire da 50mm le cose migliorano (non riporto qui le foto per non caricare troppo l’articolo) e la performance del Sigma ai bordi torna discreta, anche se sempre inferiore a quella del Sony.

3. Breathing e lunghezze focali effettive

 

Purtroppo il Sigma soffre di un leggero effetto breathing .Alla distanza di messa a fuoco di 2m la focale più lunga si riduce a 95mm e quella più corta stranamente si allunga a 26mm, sicché a 2m diventa in realtà uno zoom 26-95mm. A distanze ancora più corte l’effetto si accentua ulteriormente ma non ho calcolato le focale effettive.

Anche all’infinito le focali sono più contratte rispetto al Sigma con un range effettivo che stimo sia di 25-100mm contro gli effettivi 24-105mm del SONY.

4. Aberrazioni cromatiche

I moderni software sono in grado di eliminare facilmente le aberrazioni cromatiche laterali che nel Sony sono comunque limitatissime. Sul Sigma sono più evidenti, ma, come detto, non rappresentano un problema grazie alle correzioni in fase di lavorazione.

Diverse sono le cose per l’uso dei JPEG in camera, infatti le Sony A7 riconoscono l’obiettivo nativo SONY e correggono in-camera le aberrazioni e distorsioni tramite informazioni trasferite dell’obiettivo alla camera. La lente Sigma non ha questa funzionalità e i JPEG in-camera escono con le aberrazioni non corrette e quindi piuttosto evidenti.

 

5.1 Fotografie con il Sigma

Tutto quello che abbiamo detto finora è importante, ma ancora più importante è vedere le fotografie!

Di seguito posto una piccola scelta delle migliaia di foto che ho scattato con questo zoom Sigma in 6 mesi di possesso. Nonostante il peso e una risoluzione non perfetta agli angoli dell’immagine a TA, sento un vero affetto per questo obiettivo che mi ha accompagnato in tanti viaggi e avventure…eh sì questo obiettivo è mio e il test non è il risultato di un rapido prestito, ma di un lungo possesso. Stessa cosa dicasi per lo zoom Sony anche il suo arrivo è più recente. 

Cominciamo con 3 esempi dello sfocato prodotto dal Sigma: (cliccate per vedere l’immagine  a 1920 px)

 

Considerando che si tratta di uno zoom con apertura limitata a f/4 il risultato è sicuramente molto buono

Vediamo adesso un esempio di controluce:

Il test è sicuramente brutale ma l’effetto ottenuto è comunque piacevole e aggiunge uno stato d’animo interessante alla fotografia.

La distorsione creata da questo zoom Sigma è notevole, ma grazie ai software di lavorazione si ottengono dei risultati perfetti. Naturalmente questo costa “millimetri” di lunghezza focale che riducono la potenza del lato “wide”.

Vediamo alcuni esempi:

Sopra, la Chiesa dei Miracoli a Venezia

La bellissima Piazza di Cividale.

Seguono altre foto di esempio dello zoom Sigma

 


Sopra mio figlio Giorgio molto fiero della “sua” Sony A9 col 70-200 GM!!


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5.2 Fotografie con il Sony

Iniziamo con 3 immagini scattate presso il misterioso tempio dei Templari a Ormelle (TV)

La prima è uno stitching di 3 immagini

Vediamo adesso lo sfocato

Il bokeh è molto morbido anche considerando che siamo a f/4. Non ci sono doppie linee da astigmatismo dato che la lente è molto corretta in questo senso.

I punti-luce sfocati vengono risolti molto bene anch’essi

 

E per finire vediamo la resistenza al flare. Ho tentato di tutto per mettere in difficoltà, ma la sua resistenza al flare è “eroica” 😉

Vedere sotto per credere

5.3 Foto “quasi-macro”

In virtù della ridotta distanza minima di messa a fuoco e della capacità di crop della SONY A7RIII è possibile ottenere un uso interessante “quasi” macro senza lenti addizionali!

Di seguito una serie di immagini (croppate) di api anche in volo catturate grazie alla messa a fuoco AFC e alla raffica di 10 fps

 

5.4 Lo strano caso della lunghezza focale minima dello zoom Sony 😉

Lavorando in modo intenso con lo zoom Sony mi sono accorto di un fenomeno interessante che avviene alle focali <28mm, in sostanza a 24mm per semplicità.

La questione è che alla focale più corta che si possa impostare gli angoli estremi sarebbero scurissimi e poco utilizzabili, per cui Sony ha deciso di accorciare ulteriormente la focale minima e portarla a circa 22mm per poi tagliarle i bordi in modo automatico eliminando così il difetto.

E’ molto interessante notare che sul mirino l’immagine completa non si vede mai neppure eliminando la correzione automatica. Su Lr o C1 si può vedere ma è necessario eliminare tutte le opzioni di correzione automatica.

Vediamo l’immagine neutra come appare nel mirino, o come appare il JPEG in-camera oppure ancora come RAW su Lr quando è corretta. L’immagine dopo la correzione corrisponde a 24mm effettivi di L.F.

Adesso vediamo invece la stessa immagine neutra come appare se si “spengono” le correzioni geometriche automatiche.

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Come vedete, qui sopra gli angoli sono scurissimi cioè hanno una vignettatura molto evidente che viene eliminata come si vede nell’immagine sopra…però…è un’immagine che corrisponde a 22m di lunghezza focale!

In pratica se sovrapponiamo le due immagini vediamo l’entità del “taglio” apportato dalla correzione geometrica automatica




Questo fenomeno offre un’interessante possibilità e cioè quella di sfruttare tutti i 22mm di lunghezza focale per le immagini che non abbiano contenuti particolarmente importanti negli angoli e che si possano facilmente correggere tramite clonaggio locale. Pensiamo al cileo, al mare, a un prato, ecc

6. CONCLUSIONI

Anche questo obiettivo SONY si colloca ai vertici più alti della sua categoria, entrando in competizione qualitativa con molti obiettivi fissi.

E’ incredibile come SONY riesca a sfornare obiettivi che sono sempre al vertice della qualità e al tempo stesso i più leggeri!

Purtroppo c’è un altro primato degli obiettivi SONY che è poco invidiabile: sono anche i più cari, ma tornando al quesito che mi ero posto all’inizio dell’articolo:

…vale la pena pagare 1350€ per questo zoom?

la mia risposta è sì perchè la qualità è talmente alta da poter competere con molti fissi del mercato e perchè questo obiettivo ci offre per la prima volta la possibilità di uscire con una lente sola, sicuri di poter affrontare la maggioranza delle situazioni di ripresa con una lente che produrrà risultati eccellenti senza farci rimpiangere gli obiettivi fissi (nella maggioranza dei casi).

Naturalmente…vale la pena se si desidera avere questo tipo di zoom. E’ chiaro che se non abbiamo interesse ad usarlo potrebbe anche costare 10€ ma non ci servirebbe a nulla. Questo concetto è ovvio, ma è meglio spiegarlo a chiare lettere e ringrazio l’amico M2 per avermelo fatto notare

Ho usato a lungo anche il Canon 24-105mm e ritengo che abbia una qualità complessiva ancora inferiore al Sigma. Chiude come fanalino di coda il Nikon che però vanta un’estensione focale più ampia essendo un 24-120mm.

Il Sigma resta comunque una buona alternativa economica per gli utenti Canon e Nikon che non devono usare nessun adattatore. La qualità che otterranno da questo Sigma sarà simile o addirittura superiore a quella dei modesti zoom nativi, per cui ritengo di consigliarne l’uso, ma ripeto, non potrà mai sostituire una serie di fissi, cosa che lo zoom SONY invece riesce a fare, escludendo le applicazioni con diaframmi più aperti ovviamente.

Per gli utenti Sony invece, la necessità di usare l’adattatore MC-11 limita molto l’usabilità pratica dello zoom Sigma per cui sono costretto a sconsigliarlo.

Quindi un “sì limitato” al Sigma su Canon e Nikon per un uso spensierato, ma “no” per l’uso su Sony (tramite adattatore).

 

6.1 Come dite? Volete i voti?

Ok ok…

Al Sigma mi sento di dare 6,5 per la grande praticità che offre, ma non di più per la pessima resa ai bordi alle focali più corte.

Aberrazioni e resistenza al flare meritano 7. Contrasto sempre buono:8

Al SONY darei 10, ma il prezzo astronomico mi costringe a limitarmi a un 9 pieno. Voto per voto …sarebbero tutti 10, escluso il prezzo!


Well done SONY!! 😀  😀 

7.0 …c’è un problemino…

Questo zoom è talmente buono che fa passare la voglia di usare tutti i fissi e zoom specialistici intermedi. Materiale per il quale abbiamo magari pagato cifre molto cospicue e che adesso cominciano a muffire negli armadi…e noi a chiederci perchè…Ragazzi, non scherzo…