Pixel-Shift con la Sony A7R III

Con la nuova A7RIII Sony ha introdotto la possibilità di scattare nella modlità di Pixel Shift. Che cos’è e a cosa serve?

Le fotocamere digitali usano la cosiddetta matrice di Bayer per separare i tre colori primari Rosso, Verde e Blu durante la fase di scatto. Le informazioni ottenute dallo scatto con la matrice di Bayer davanti al sensore vengono poi interpolate per ricostruire un continuo …che in realtà non c’è. La risoluzione effettiva di un’immagine ottenuta attraverso la matrice di Bayer è pertanto sensibilmente inferiore a quella nominale. E’ superiore però al 1/4 come si potrebbe immaginare perchè esiste comunque una informazione spaziale diversa per ogni dei 4 pixel e le camere sono in grado di operare ottime interpolazioni. La risoluzione effettiva si può stimare che sia circa 1/2 di quella nominale.

Fanno eccezione a questo fenomeno le fotocamere dotate di sensori privi della matrice di Bayer come i Foveon e le macchine “monocromatiche”.

Sony non è stata la prima a introdurre il pixel Shift. Panasonic, Pentax e altre l’hanno già proposto in passato.

Come funziona.

La macchina deve essere collocata su un solido treppiede e se possibile è meglio usare lo scatto remoto (io ho usato Playmemories via smartphone). Si imposta l’opzione “Pixel Shift” sul Menu e si scatta. La A7RIII si imposta automaticamente su RAW, 14 bit non compressi e scatto silenzioso. Premendo lo scatto la fotocamera realizza da sola 4 scatti, per ognuno dei quali il sensore intero viene strategicamente shiftato, cioè spostato in modo parallelo a sè stesso, di una distanza pari alla dimensione del pixel. Questo 4 volte e in modo “circolare” cioè ruotando i 4 pixel colorati della matrice di Bayer. In questo modo ogni posizione-pixel “logica” sarà stata esposta attraverso i 3 colori primari (col verde ripetuto due volte su due posizioni “fisiche” diverse).

E’ possibile impostare l’intervallo di tempo tra uno scatto e l’altro su 1 sec , 3, 5, 10, 30. Lo scopo è di dare il tempo per ricaricare eventuali sistemi di flash, ma io ho voluto comunque testarli tutti per vedere se producessero differenze di qualità, dovute magari alla migliore ri-stabilizzazione del sensore dopo essere stato mosso dal sistema principale. In pratica non ci sono state differenze.

Successivamente i quattro file ARW vanno salvati sul PC e processati col nuovo software di Sony che si chiama Imaging Edge. E’ fatto molto bene, anche se è molto lento. Comunque dopo aver riassemblato i 4 scatti si ottiene una nuova immagine RAW che può essere processata dallo stesso software oppure esportata come Tif o Jpeg.

Test pratico

Ho scelto di usare come obiettivo il Sony FE 28mm f/2 usato a f/5.6 per ridurre le distanze necessarie al nostro scopo con delle foto all’aperto.

La foto d’insieme è questa:

Di seguito riporto 3 crop di 3 punti differenti.

Devo fare un’annotazione importante: nessuna immagine è stata sottoposta a sharpening, ma ho visto in un secondo tempo che l’immagine prodotta da Imaging Edge è già sottoposta a un certo sharpening sicchè non partono tutte dalle stesse condizioni, nonostante questa fosse la mia intenzione originale.

Nelle foto qui sotto l’immagine da Pixel Shift è quella di sinistra…escluso la prima, scusatemi è venuta così e non ho tempo di ricomporle di nuovo 😉

E’ essenziale cliccare sui crop per vedere i pixel 1:1 e quindi formulare un giudizio

E’ essenziale cliccare sui crop per vedere i pixel 1:1 , scusate la ripetizione ma è…essenziale :D Se non ci clicca le immagini vengono ricampionate in basso dal monitor su risoluzione più basse e  quindi  diventano quasi uguali.

Le mie conclusioni:

Le differenze appaiono veramente grandi, superiori a quanto avessi pensato, ma pesa la questione dello sharpening che dovrò chiarire in un prossimo futuro. Sui manufatti come la griglia del condizionatore la foto semplice produce una buona dose di Moiré che scompare nella foto da Pixel Shift.

Sugli aghi dei pini la differenza è di nuovo molto forte, così come sulle foglie e sui fili d’erba.

Aggiungo un test fatto con una mira ottica di cui riporto di nuovo soltanto i crop 1:1

Anche qui si nota il moiré sulla foto “singola” che scompare sull’assemblata.

Conclusioni

Il metodo è facile da usare, ci vuole solo un cavalletto e un soggetto …che non si muova. Poi le quattro immagini vengono caricate su Imaging Edge e lavorate. Ci sono un paio di chicche:

* Su Imaging Edge le 4 immagini vengono riconosciute e gli viene appeso un mini-simbolo della matrice di Bayer più un suffisso 1,2,3,4

* Quando si clicca sulla prima foto, automaticamente vengono caricate tutte e 4 per il processing che produce l’immagine finale.

Il funzionamento di Imaging Edge è davvero “smooth” con dei veri tocchi di classe anche se è piuttosto lento, che denotano un prodotto completo e non in fase beta come spesso accade. Brava Sony! Ho apprezzato questi dettagli.

I risultati sono veramente molto buoni, ma qui va fatto un discorso sullo sharpening che viene applicato di default da Imaging Edge quando “assembla” le 4 foto-base. Durante il mio test non mi sono accorto di quanto fosse intenso e quindi la differenza che si vede è in realtà superiore a quella reale che si avrebbe a parità di sharpening. La mia impressione è che la differenza di risoluzione effettiva sia indiscutibile, ma realmente visibile solo a ingrandimenti superiori al 100% a parità di sharpening. Un aspetto su cui la differenza invece è evidente sta nell’eliminazione del Moiré  e dei falsi colori, così come nella risoluzione delle trame più fitte.

L’esportazione finale dell’immagine lavorata da Imaging Edge  è possibile come Jpeg o Tif (8 o 16 bit) ma solo su sRGB o Adobe RGB, non c’è ProPhotoRGB il che è un peccato pensando a certi panorami molto saturi.

Edit: alcune settimane dopo aver scritto questo articolo, Raw Therapy  e RawDigger si sono attrezzati per supportare il file raw intermediario prodotto da Imaging Edge con terminazione .ARQ. E’ molto interessante perchè potremo così aprire i file RAW già assemblati, ma ancora privi di qualsiasi correzione tra cui lo sharpening

Per soggetti che abbiano avuto qualche movimento durante le 4 esposizioni, c’è un’altra buona notizia: Raw Therapy si è dotato anche di un sistema di correzione automatica delle zone mosse , con una mascheratura automatica, ma regolabile, su cui viene inserita come “donatrice” una delle 4 immagini-base a scelta dell’operatore. Vedremo come funziona in un prossimo articolo. Certo è che non è più necessario fare questo processo a mano come avevo io stesso iniziato a fare nelle prime settimane di uso della Sony A7R III. Le possibilità di uso vengono qui estese in modo enorme considerando che anche nei paesaggi c’è sempre qualche elemento che si sposta tra uno dei 4 scatti-base e il successivo.

Sony A7 R III: prime impressioni

Come annunciato, sabato 18/11/2017 è arrivata la nostra nuovissima Sony A7RIII. Le aspettative sono tante: riuscirà a confermarsi complessivamente come la migliore fotocamera Full Frame del pianeta? vedremo, mettiamoci dunque al lavoro.

Le operazioni di unboxing si fanno sempre col cuore in gola…dopo tanta attesa l’oggetto dei nostri desideri è finalmente nelle nostre mani.

La scatola è rigorosamente sigillata:

Qui la vista di fronte:

La documentazione come al solito è abbondante:

Ci avviciniamo al Sancta Sanctorum

Ed eccola così come è stata imballata da abili mani giapponesi:

E finalmente:

Gli accessori:

Dopo un’attesa di un’ora e mezzo per caricare la batteria per bene siamo pronti a partire.

Il mio utilizzo è ancora limitato, ma è stato sufficiente per formare le mie prime Impressioni, di cui riassumo i punti principali di seguito, alternandoli con alcuni scatti, tutti eseguiti con la Macchina Della Felicità e cioè il magnifico obiettivo Sony STF 100mm GM costruito con un’antica tecnica dei samurai giapponesi ;) tramandatoci dalla scomparsa Minolta. Si tratta di una lente che comprende un elemento di apodizzazione il quale crea lo “sfocato totale” che è molto differente dagli obiettivi tradizionali. Sarà presto oggetto di un Test apposito, intanto vediamolo al lavoro.

Raggrupperò le mie impressioni sulla Sony A7RIII in vari paragrafi:

1. Aspetto esterno

La R3 è molto simile alla R2 ovviamente, ma si sente una differenza nella risposta dei bottoni e delle levette che appaiono essere di classe superiore. I bottoni c1, c2, c3, c4 sono stati riposizionati e adesso c’è il famoso joystick per la messa a fuoco che ha un piacevole aspetto di plastica-gommosa di alta qualità. Il selettore AF/AEL non c’è più, sostituito da un bottone AF-ON dedicato che fa tanto Nikom

2. Il mirino

Mantiene le ampie dimensioni della R2 (quindi superiore a tutte le reflex), ma con una risoluzione quasi doppia. E’ un “mondo” in cui perdersi. La risposta è istantanea e funziona molto meglio di prima ai bassissimi valori di EV. Le informazioni disponibili sono come sempre anche troppe e vanno selezionate con cura. Il bottone “in alto” della rotella consente di “scrollare” fra i vari preset impostati.

3. L’otturatore

E’ stato completamente riprogettato per ridurre drasticamente le vibrazioni. Si è cercato di ridurre la decelerazione a fine corsa e per questo motivo è stata allungata la corsa stessa. Il rumore che fa adesso è 100% Canon…ma come vedremo la macchina adesso ha vibrazioni talmente basse che si ottengono tempi di scatto più lunghi senza mosso. Naturalmente c’è la grande novità dell’otturatore totalmente elettronico che adesso funziona anche in scatto continuo e anche alla massima velocità e cioè 10 fps con immagini a 14 bit. Nota bene con AF ovviamente continuo e senza oscuramento del mirino.

4. La batteria e le schede di memoria

E’ vero!! adesso dura tantissimo e non c’è più bisogno di usare un battery grip con due batterie all’interno, se non per necessità ergonomiche. Io sinceramente vado meglio senza il BG

Per quanto riguarda le schede adesso c’è spazio per due schede di cui una UHS-II e una UHS-I, che sono pilotabili secondo le solite modalità a cui ci aveva abituato già Nikon.

5. L’Autofocus

Sicuramente questa è una delle più importanti novità della R3. Ho avuto modo di testarlo in alcuni aspetti fondamentali. L’Eye-AF e cioè l’AF sull’occhio adesso funziona veramente bene, è quasi impossibile “scollare” il quadratino verde dall’occhio a meno di fare cose veramente stupide. Funziona. Funziona sempre. Purtroppo non si può scegliere l’occhio dx o sx. Speriamo in un prossimo update del firmware.

Poi c’è la questione dell’AF in inseguimento. Ho ripetuto esattamente la stessa prova che avevo fatto con la R2 e che era fallita miseramente . Ho chiesto a mio figlio Giorgio di aiutarmi: si è messo a circa 30m di distanza e poi è mi venuto incontro correndo. Il test è stato superato alla grande. Ho scattato 56 foto in 5 secondi (quindi 11 fps), la macchina ha usato il riconoscimento del viso. Ho composto le 56 immagini nella scacchiera che vedete qui sotto. Le immagini sono tutte perfettamente a fuoco.

Su tutte le foto seguenti è possibile cliccare per ottenere una visione più grande.

Non ho ancora avuto modo di provarlo in situazioni di moto erratico, lo farò presto. Ma ricordiamo le parole del CEO della divisione Imaging di Sony: la A7 è una macchina progettata in modo particolare per ritratto e paesaggio. Per lo sport c’è la A9.

Tutte le foto che vedrete sotto sono state scattate 12800 ISO col 100mm STF citato in precedenza. E’ interessante notare il dettaglio sui pistilli (?) del fiore e anche il particolare sfocato dei punti luce sullo sfondo.

Siano a Venezia sulla Riva degli Schiavoni e si intravvede la sagoma del campanile di S. Giorgio sullo sfondo.

Per l’occasione mia moglie mi ha dato il permesso di postare un ritratto di Giorgio (12 anni), trovo impressionante il dettaglio e la morbidezza (in senso positivo) dell’immagine, sempre a 12800 ISO:

6. Il Menu

Eh sì, i menu della R1 e R2 erano veramente un pasticcio in cui non si trovava niente. La R3 ha fatto passi da gigante: le funzioni sono raggruppate in menù principali con sottotitoli che variano con le varie pagine. Le funzioni sono tantissime e quindi ci vuole tempo per orientarci, ma direi che adesso merita un bel 6 e mezzo (datemi un menù che merita di più ;) )

A questo proposto è fondamentale crearsi dei preset che adesso possono essere salvati in 3 posizioni fisiche sulla rotelle PASM, invece di 2, e in più ci sono i preset “software”. Devo ancora impostarli per bene e soprattutto devo renderli uniformi con la R2 che per ora continua a farmi compagnia. Con queste macchine sofisticate ci vuole tempo e pazienza… ed è necessario scaricarsi la guida completa disponibile sul sito Sony, visto che quella cartacea è solo una guida semplificata.

 7. La stabilizzazione e gli alti ISO

Il nuovo otturatore e un nuovo sistema di stabilizzazione consentono tempi di scatto incredibilmente lunghi, specialmente se possono lavorare in accoppiata con lo stabilizzatore dell’obiettivo.

Vediamo la seguente immagine, sempre Venezia di notte e sempre 12800 ISO. Sempre 100mm STF

Il tempo di scatto è di 1/13 s con la focale da 100m. Il risultato è veramente notevole sia in termini di resa ad alti ISO (anche come cromie!) sia di mancanza di mosso. Non amo i crop, ma per questo articolo ho dovuto prepararne alcuni, ecco dunque il primo…difficile credere che siano ISO 12800 vero?

Proseguiamo con altre immagini prodotte nelle medesime condizioni, ma questa volta addirittura a 1/5 s !!

Con relativo crop:

E qui il Palazzo Reale in “piazza“. Tempo di 1/20 s, ma ho schiarito l’immagine di 1/2 stop per cui la sensibilità effettiva è di circa 20.000 ISO

E adesso una vista dell’interessante lato Nord della Basilica di San Marco (cioè a sinistra per chi guarda la basilica dalla piazza). Anche in questo caso la sensibilità effettiva è di circa 20,000 ISO. Il tempo di esposizione è di 1/20 s

Non ho fatto confronti “scientifici” con la R2 che pure avevo con me, però per me è evidente che la resa della R3 in queste condizioni estreme sia leggermente superiore alla R2, non solo per la grana molto ridotta e compatta ma soprattutto per la capacità di mantenere la saturazione dei colori originali e di consentire ampie manovre di recupero sia delle ombre che delle alte luci. Ossia anche ad alti/altissimi ISO la gamma dinamica sembra essere migliorata.

8. Lo scatto silenzioso

Come scritto sopra è stato completamente rivisto e adesso non soffre più delle limitazioni che aveva prima, per cui è possibile usarlo in AFC, in scatto continuo e in 14 bit. E’ impressionante usarlo nella raffica perchè le immagini vengono scattate in assoluto silenzio e si vedono scorrere le mirino. Non ho testato l’effetto del rolling shutter e neppure ho confrontato la resa dinamica e di rumore tra la modalità elettronica e quella meccanica. Devo farlo insieme a tantissime altre cose che mi interessano, come il pixel shift o le riprese video che hanno specifiche professionali.

9. Primissime conclusioni

La Sony Alpha 7 RIII per ora ha soddisfatto completamente le mie attese. Non ci sono state delusioni ed effettivamente “funziona” su tutti quegli aspetti che erano tanto attesi mentre le funzioni che già erano buone sono state ulteriormente migliorate.

Oggi Sony possiede in listino una ML veramente matura che non lascia nulla a desiderare rispetto alle reflex.

E’ ancora presto per esserne sicuri, ma ho l’impressione che oggi la R3 sia addirittura superiore a qualsiasi reflex sul mercato. Le reflex oggi mi ricordano le ultime goffe vetture F1 a motore anteriore quando Lotus e Cooper le doppiavano allegramente con le loro piccole e agili vetture a motore posteriore: ecco, questa è l’impressione che oggi ricevo da un confronto tra i due sistemi.

10. Appendice: come vanno i Sigma Art col MC-11 ?

Semplice…immagini ancor più belle se possibile, ma AF purtroppo ancora molto scarso. Non ho trovato miglioramenti rispetto alla R2 come speravo. Non solo, ma il peso e il volume degli Art +MC-11 è gigantesco rispetto alle leggere ottiche Sony. Bisognerà quindi sperare in una nuova linea Sigma per ML oppure riconvertire tutto alle ottiche native Sony, ma un capolavoro come il 24-35mm Sony non lo farà mai!

A presto coi test dettagliati delle singole funzionalità!

NB Tutte le immagini sono state sviluppate con Capture One. Io uso di solito Lightroom, ma quando ho scritto questo articolo LR non supportava ancora la A7RIII, mentre gli amici di Capture One erano stati più rapidi 😉

Consegnata la nostra nuovissima Sony A7 R III

Oggi ho avuto il piacere di essere uno dei primi in Italia a ricevere la consegna della nuovissima Sony A7 R III che si affiancherà alla A7 liscia e alla A7R II che già possiedo.

Pubblicherò presto un articolo con le prime impressioni e poi ci divertiremo ad approfondire le questioni riguardanti la sua performance e il confronto con le precedenti versioni