Sony A9. Parte 3/3 Risoluzione “effettiva” vs A7RIII

Questa è la terza e ultima parte del mio test sulla Sony A9. Abbiamo visto nella parte 1/3 come si comporta in termini di AF e velocità di scatto, nella parte 2/3 la sua resa ad ISO altissimo, fino a 102,400 ISO.

Vediamo ora qual è la risoluzione effettiva che possiamo aspettarci dalla A9 rispetto alla A7RIII

Il fatto che la A9 abbia “solo” 24 Mpx contro i 42,3 della A7RIII non è necessariamente un difetto, visto il taglio sportivo e da reportage della A9. Ci sono tuttavia delle situazioni in cui si vorrebbero avere dei pixel “in più”. Ho pensato quindi di condurre un confronto tra le due fotocamere per scoprire quale è la vera differenza e in che situazioni è più evidente o meno evidente.

Per iniziare ho fatto dei test con una mira ottica in studio: lo scopo era quello di studiare la differenza in funzione di valori di ISO via via crescenti.

Qui sotto vediamo dei crop 2:1 e cioè al 200% in corrispondenza di vari valori ISO. Tutte le foto sono state scattate in RAW e sviluppate in ACR con valori di sharpening e di NR uguali per ogni coppia di foto ma variabili coi valori di ISO impostati

Cominciamo con 500 ISO che ho scelto perché nei mio lavoro con la A9 ho visto che molto raramente scendevo sotto questo valore. Lo si può considerare in pratica come la probabile base ISO per l’utilizzo tipico della A9. In tutta la serie che segue la A7RIII sta a sinistra e la A9 a destra.

Cliccate per aprire l’immagine

 

La differenza è visibile ed è in linea con l’aspettativa

 

Passiamo adesso a 12,500 ISO: Cliccate per aprire l’immagine

ISO 12,600

Si nota che la differenza di risoluzione effettiva è ancora visibile, ma è ridotta rispetto al campione a bassi ISO

 

Passiamo adesso a ISO 102,400. Come ho scritto nella parte 2/3 questo valore ormai è perfettamente usabile ancorché comporti una limitazione sulle dimensione finale dell’immagine che vorremo pubblicare o stampare.

Cliccate per aprire l’immagine

 

ISO 102,400

La dimensione del file della A7RIII rimane ovviamente maggiore, ma nella pratica vediamo che in questo caso “più grande” non corrisponde a “più definito”, la risoluzione effettiva è praticamente la stessa, con una differenza veramente minima.

La conclusione fin qui è quindi che

  1. a bassi ISO la A7RIII è effettivamente più definita della A9 in modo chiaramente visibile, ma
  2. man mano che gli ISO crescono la differenza di risoluzione effettiva diminuisce per praticamente scomparire alle più alte sensibilità ISO e cioè >50,000

Vediamo adesso un esempio pratico di panorama in cui ho voluto esplorare l’effetto di una focale lunga (200mm) impiegata in un giornata di sole ma con una leggerissima foschia che si ha per esempio a Venezia o in qualsiasi altra città. Ho usato il 70-200mm f/2.8 GM a f/5, parliamo quindi di un “mostro” di risoluzione che viene ulteriormente esaltata dalla sezione centrale e dall’apertura f/5, quella a più alta risolvenza per questa lente.

Vediamo dunque una panoramica dei tetti di Venezia lungo il bellissimo canale di San Lorenzo e dei Greci. Ecco dunque l’immagine intera:

 

E qui sotto un crop al 100% della parte centrale. Cliccate per aprire l’immagine.

 

Gli elementi che ci parlano qui sono due e cioè il condizionatore d’aria che con le sue griglie costituisce sempre un eccellente banco di prova  e l’antenna a elementi rettangolari.

Osservandole bene possiamo concludere che non c’è nessun aumento di risoluzione nel file della A7RIII e ciò è dovuto non all’insufficienza della lente ma al leggero pulviscolo atmosferico presente nell’aria, cosa peraltro molto comune in varie situazioni.

CONCLUSIONI

La maggior risoluzione della Sony A7RIII è evidente e non si discute. Ci sono però almeno due situazioni in cui il vantaggio teorico si riduce fino quasi ad annullarsi:

  1. Negli scatti ad alti ISO, specialmente per ISO > 50,000 circa
  2. Nelle riprese effettuate con teleobiettivi a distanze superiori a 100 metri in giornate con l’aria non perfettamente tersa.

Pertanto lo “svantaggio” della A9 non sempre risulta effettivamente rilevabile nella pratica…ossia la A9 vede il suo unico punto di svantaggio ridursi notevolmente in molte situazioni pratiche… resta la mancanza della connessione USB-C,  presente invece sulla A7RIII… 😯

Sony A9. Parte 2/3 La resa ad altissimi ISO…con un piccolo espediente…

Durante la mia recente settimana veneziana ho potuto provare la A9. Ho già descritto la prima parte delle mie prova dedicata a AF e raffica, adesso vi racconto come è andato il test ad altissimi ISO.

La Sony A9 ha un range ISO compreso tra 100 e 51200 e un range “esteso” compreso tra ISO 50 e ISO 204.800.

Si legge normalmente che le sensibilità massime veramente usabili siano intorno ai 12.800 al massimo e con difficoltà 25.600. Io ho però voluto provare anche sensibilità più alte, comprese tra 51.200 e addirittura 102.400. Vedremo che lavorando in RAW e usando una particolare accortezza è possibile ottenere immagini che ovviamente mostrano un po’ di grana e una certa perdita di dettaglio, ma sono comunque usabili per il Web e per stampe fino al formato A3 in quelle situazioni in cui l’alternativa è …non scattare e perdere così del tutto l’opportunità che si era offerta.

Prima di inizare voglio darvi due informazioni:

  1. Le immagini che posto di seguito partono da ISO 16.000 e vanno fino a 102.400 non necessariamente in ordine di ISO
  2. hanno il lato lungo di 1600 pixel che potrete vedere cliccando sull’immagine stessa.
  3. Sono state scattate in RAW e sviluppate in Lightroom con i parametri base e un valore di NR cioè riduzione del rumore molto contenuto e compreso tra 10 e 25
  4. E’ stato usato il Sigma Art 24-35mm f/2 che a mio parere è uno dei migliori di tutta la serie ART e ha una resa sensazionale. Presto gli dedicherò un test, se lo merita 😉
  5. Avrei potuto fare un test nel mio studio, ma penso che sia molto più utile vedere come la macchina si comporta “sul campo”

Partiamo dunque con una serie di immagini, tutte scattate in notturna:

One more time…cliccate per vederle a 1600 pixel 😉 (esclusi i crop)

 

ISO 16.000

Adesso passiamo subito a un ‘immagine con ISO 102,400. Ho lasciato di proposito la riduzione del rumore bassa in modo mostrare come effettivamente appare

ISO 102.400

 

Qui di seguito vedete un crop al 100%, di nuovo con NR limitatissimo. E’ chiaro che si può aumentare il NR per ridurre la grana in cambio di una perdita di dettaglio comunque limitata.

 

ISO 102.400 – Crop 100%

Vediamo un’altra immagine a 102,400 ISO

 

ISO 102,400

Sull’immagine qui sopra si potrebbe inserire un livello con un NR più energico sulla parte del cielo, ma non l’ho fatto affinché si vedesse meglio l’immagine naturale.

Vediamo adesso due immagini quasi-uguali scattate rispettivamente a 102,400 ISO e a 10,000 ISO

 

 

ISO 102,400

Si può notare il fatto che nonostante gli ISO “stratosferici” l’immagine sia ancora usabile. Il pannello sullo sfondo risulta ancora leggibile il che dimostra come i dettagli siano ancora in larga misura integri a 102,400 ISO

 

ISO 10,000

Notiamo anche l’estrema pulizia dell’immagine a 10,000 ISO, veramente sorprendente!

 

 

ISO 51,200

 

ISO 64,000

 

L’immagine successiva ha bisogno di una introduzione: mi trovavo in condizioni di buio quasi totale, sapevo che c’era un murale su quella parete, ma quasi non lo vedevo. Grazie al mirino elettronico ho potuto invece vederlo bene, mettere a fuoco manualmente con comodità e ottenere l’immagine che per me è forse quella più sorprendente di tutto questo articolo: dal buio completo a un’immagine usabilissima, a 102,400 ISO!

ISO 102,400

 

ISO 102,400

 

ISO 102,400 Crop 1:1 NR minimo

 

ISO 12,400 – Lavorazione sul lato destro per far apparire palazzo illuminato

 

Dopo questa dimostrazione di forza 😉 voglio però pubblicare alcune foto ottenute a ISO più “normali” dove si può meglio apprezzare la grande qualità di questi files della A9

ISO 10,000

 

 

ISO 5,000

 

 

ISO 1,600

 

 

ISO 3,200

 

 

ISO 2,500

 

CONCLUSIONI:

La A9 ha dimostrato che, in caso di necessità, è in grado di produrre immagini utilizzabili anche a ISO molto alti, fino a 102,400.

Il test è stato condotto in condizioni pratiche e conferma comunque i risultati ottenuti in laboratorio dai vari siti specializzati.

…ed ora l’espediente segreto 😉

La A9 come molte macchine digitali, ad altissimi ISO ha la tendenza a produrre ombre profonde che tendono verso il magenta il che conferisce alle immagini stesse una percezione di bassa qualità. Per eliminare questo effetto si ottengono ottimi risultati operando la correzione delle ombre in Lightroom, come vedete nel pannello seguente:

 

 

L’intensità dell’intervento dipende da caso a caso. A volte c’è un “bleeding” anche verso zone con luminanza più alta e in questo caso si dovrà compensare aumentando il valore Tint della WB.

Si tratta di un metodo semplice e veloce che rialza di molto la qualità delle immagini ad altissimi ISO.

Un ulteriore intervento sarà quello di “chiudere” bene le ombre profonde che tendono a sgranare e a dare risultati anti-estetici. Si otterrà l’effetto desiderato tramite il cursore “Blacks”, anche qui eventualmente compensando con “Shadows” nella direzione opposta.

La combinazione della chiusura dei Blacks e della correzione cromatica delle Ombre assicura un’estensione notevole nel range ISO utilizzabile.