Zoom 70-200mm/2.8: Sony GM vs Nikon VRI vs Nikon VRII

Ho avuto la possibilità di usare per qualche giorno una Nikon D850 con alcuni obiettivi. Della D850 parlerò in un altro articolo, adesso parliamo degli zoom 70-200mm f/2.8!

Purtroppo non era disponibile lo zoom Nikon 70-200 f/2.8 FL (chiamato a volte VRIII) e ho dovuto accontentarmi del VRII al quale ho affiancato il mio VRI che ancora posseggo in ricordo dei miei trascorsi Nikon. Quindi…sì… questo test ha un valore relativo perché manca il Nikon più recente, ma io mi sono divertito lo stesso a farlo e spero che voi vi divertiate a leggerlo.

Attenzione: questo non è un test completo, è solo una veloce valutazione della risoluzione,  a una focale sola (e cioè 200mm) e a una sola apertura (e cioè f/2.8). Un obiettivo deve essere giudicato per molte altre proprietà anche più importanti della risoluzione, a seconda delle applicazioni.

 

Ho lavorato con le seguenti ottiche/fotocamere:

  • Nikon 70-200mm f/2.8 VRI su Nikon D850
  • Nikon 70-200mm f/2.8 VRII su Nikon D850
  • Sony 70-200mm f/2.8 GM su Sony A7RIII

Premessa doverosa: è chiaro e ovvio che i due vecchi zoom Nikon non possono competere col nuovissimo Sony che ha quasi 10 anni di meno. Lo scopo del test era quello di verificare innanzitutto la differenza tra i due Nikon VRI e VRII e poi quello di capire che differenza di performance esiste oggi tra uno zoom moderno come il GM e questi due “vecchietti”.

Il vero test sarebbe stato quello con il nuovo Nikon FL ma, come detto, non è arrivato 😥 speriamo di averlo in un prossimo futuro.

Facciamo un po’ di storia.

 

1. Il VRI fu introdotto nel 2003, quindi in piena epoca APS per Nikon che avrebbe introdotto la sua prima Full Frame e cioè la D3, solo nel 2007. Nikon aveva progettato il suo VRI per essere “anche” compatibile con una futura FF, ma la priorità erano le APS tra cui ricordo le D2x e la D200 ancora con piacere. Lo zoom era una bomba su APS, con un’eccellente stabilizzazione, un ottimo AF oltre a essere costruito come una nave da guerra.

Dal punto di vista ottico era ottimo su APS. Ne ricordo 2 grandi pregi e cioè la risoluzione nelle zone centrali e un bokeh che per molti aspetti non ha ancora oggi uguali tra questo tipo di ottiche.

Il problema venne fuori con il formato pieno e cioè con la D3. Fu Bjørn Rørslett a iniziare una vera campagna stampa contro questa lente criticandone aspramente il comportamento nelle zone periferiche del campo inquadrato: caspita! – diceva il buon Bjørn – la risoluzione è molto scadente e la vignettatura inaccettabile! … la stessa forma così “magra” dell’obiettivo faceva capire che non era stato disegnato per una FF ma per una APS…

Presto si fecero i confronti col penultimo zoom e cioè l’80-200mm f/2.8 AFS che non era VR (e cioè stabilizzato) ma si comportava meglio ai bordi. E così chiunque fosse “qualcuno” procedette a vendere il VRI per prendersi o riprendersi l’AFS. Io che sono sempre stato nessuno, mi tenni il VRI,  ce l’ho ancora e ancora lo uso con la mia bellissima D7200 per i miei viaggi “a rischio”. Siete curiosi di vedere come si comporta oggi su un mostro come la D850? keep reading…

 

2. Il VRII fu dunque la risposta di Nikon alla valanga di critiche ricevute per il comportamento del VRI ai bordi. Fu annunciato nel 2009 e aveva due fondamentali vantaggi rispetto al VRII e cioè una distanza minima di messa a fuoco minore (1.4m vs 1.5) e un’ottima risoluzione anche agli angoli del fotogramma. Purtroppo questi cambiamenti comportarono due grossi punti negativi e cioè:

  • un contrasto a volte insufficiente per via di una dose di “coma
  • e il famoso “focus breathing” e cioè un accorciamento della distanza focale col diminuire della distanza di messa a fuoco. Lo zoom esteso aveva infatti una lunghezza focale di soli 135mm alla minima distanza di messa a fuoco, non solo, ma arrivava a 200mm (forse) solo a distanza superiori a un paio di anni luce 😀 

 

3. Il Sony GM. Fa parte dell’ultima messe di super-obiettivi e se la vede col Nikon FL e il Canon USM L IS II per il titolo di best-in-town. Lo possiedo ormai da qualche mese e ogni volta che lo uso resto stupito dalla sua qualità. Risoluzione, silenziosità, AF, bokeh, contrasto, stabilizzazione, anti-flare…tutto sembra portato ai massimi livelli. Purtroppo costa una cifra…ma se lo vuoi è così!

Questo è dunque un mini-mini-test che vuole solo ripercorrere gli anni ruggenti del 2008-2009 e vedere se le critiche rivolte al VRI erano giustificate.

Iniziamo con un confronto della risoluzione di questi 3 obiettivi a 200mm e f/2.8.

Vedete sotto il crop 100% al centro del fotogramma con la mira ottica messa a circa 3 metri dalla macchina fotografica.

 

E’ importante cliccare sull’immagine per poterla vedere realmente a 1:1 .

 

Le conclusioni che si traggono da questo primo confronto sono:

  1. Il SONY GM è chiaramente il migliore sia in termini di risoluzione che di contrasto
  2. Il Nikon VRI si difende molto bene come risoluzione anche se cede un po’ come contrasto
  3. Il Nikon VRII ha un filo di risoluzione in più del VRI, ma agli effetti pratici direi che non ci sono differenze tra i due Nikon (centro, 200mm, f/2.8)
  4. Si nota che l’immagine del VRII è più piccola, conseguenza del “breathing” e cioè dell’accorciamento della lunghezza focale alle distanze di messa a fuoco ridotte

 

Passiamo all’angolo sinistro in alto. Siamo sempre a 200mm (teorici…per il VRII) e a f/2.8

 

Ricordo che si deve cliccare per vedere l’immagine 1:1

 

Da questa seconda immagine possiamo notare che:

  1. Come previsto il VRI si trova un po’ in difficoltà…ma non come il buon Rørslett voleva farci credere. Avendolo usato per quasi 15 anni su varie Nikon Full Frame tra cui la D3, la D3x e la D800E posso dire che questa limitazione non mi ha mai messo in difficoltà. Il test con la D850 conferma che perfino su una macchina da 45Mpx il difetto è molto relativo.
  2. Il SONY GM conferma la sua straordinaria qualità in termini di risoluzione e contrasto
  3. Il Nikon VRII dimostra di avere effettivamente una risoluzione migliore del VRI agli angoli, ma anche di soffrire di una certa dose di “coma” che annebbia l’immagine e ne riduce la qualità.

Per confermare questi risultati passiamo adesso a un’immagine che mostra ancora lo spigolo sinistro in alto del fotogramma ma ripreso a una distanza di circa 20 metri.

Qui sotto vediamo un’immagine allo spigolo in alto a sinistra, a 200mm e a f/2.8

 

La ripresa a 20metri conferma il risultato della mira ottica a 3metri. VRI un po’ in affanno, VRII decisamente migliore e SONY GM stellare!

 

Adesso vorrei soffermarmi sulla famosa questione del “breathing” e cioè del fatto che il Nikon VRII accorcia la sua focale quando usato a distanze ridotte…per modo di dire ridotte perchè la focale risulta risulta a qualsiasi distanza che non sia l’infinito. Alla minima distanza di messa a fuoco la lunghezza focale effettiva si riduce a soli 135mm.

Vediamo in pratica un ritratto a una distanza di circa 2 metri come cambia per effetto del breathing.

A confronto VRII e Sony GM, sempre a 200mm e f/2.8. Miss Nicole si è gentilmente prestata a fare da modellina 😀 

 

Non c’è che dire…la differenza in termini di lunghezza focale effettiva è imbarazzante. Ricordo che all’epoca questo problema attirò su Nikon critiche molto forti che segnarono il parziale insuccesso (tecnico, non di vendita) anche della seconda versione di questo zoom. I problemi pare siano stati risolti col FL (VRIII) da quello che mi dicono gli amici Nikonisti, spero di provarlo presto per confermare!

Osserviamo un crop di queste immagini qui sotto (fondamentale cliccare!)

 

 

La differenza di risoluzione è netta! Si nota anche la miglior resa (leggermente migliore) della Sony A7RIII rispetto alla Nikon D850 ad alti ISO (qui siamo a ISO 4000). La A7RIII produce file leggermente più puliti a questi livelli di sensibilità. Lo sforzo R&D di Sony ha prodotto sensori con qualità che non sono al momento uguagliabili da nessun altro produttore.

Conclusioni finali:

  1. il SONY GM è un obiettivo moderno e conferma di possedere una qualità superiore ai due Nikon di annata, come è giusto che sia
  2. Il Nikon VRI ha un’ottima risoluzione al centro. Ai bordi soffre, come si sapeva, ma in misura molto minore di quanto viene di solito accreditato e da quanto strumentalmente sbandierato da Rørslett
  3. Il VRII ha risolto il problema della risoluzione ai bordi, ma dimostra in generale un contrasto non ottimale e soffre di una certa dose di coma, visibile non solo sulle alte luci , ma anche nei passaggi netti e contrastati
  4. Il VRII si conferma “portatore” di un terribile “breathing” che accorcia la focale in modo imbarazzante alle distanze brevi e medie, vanificando l’essenza stessa della sua funzione di zoom 70-200 che diventa in pratica un 60-135 o 65-150 in varie situazioni di ripresa.
  5. Alla luce di quanto visto, la mia preferenza tra i due Nikon va al VRI che ai prezzi correnti dell’usato è da considerarsi un vero bargain. Lo sfocato del VRI inoltre secondo me è uno dei migliori in questo tipo di zoom
  6. Il SONY GM appartiene a una categoria superiore di qualità e andrebbe confrontato col Nikon FL che purtroppo non era disponibile in questa tornata. Spero di averlo disponibile in un prossimo futuro per un test di confronto col GM

 

 

16-35GM e 70-200GM: Tempesta in Bacino S. Marco a Venezia.

Lo scorso Venerdì di Pasqua mi trovavo a fare due passi sulla Riva degli Schiavoni quando ho iniziato a sentire dei tuoni anche se il cielo era abbastanza sereno…nello spazio di 5 minuti è inizato un fantastico spettacolo che comprendeva tuoni, lampi, pioggia, vento a raffica e infine una fortissima grandinata che ha lasciato la Riva completamente bianca.

Mi trovavo con 2 corpi e i due zoom 16-35 f/2.8 GM e 70-200 f/2.8 GM e non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di riprendere questo meraviglioso spettacolo naturale.

Il segreto, come sempre, stava tutto nella luce che cambiava continuamente creando effetti spettacolari in rapida successione.

La pioggia era veramente intensa e le macchine si sono prese una bella lavata senza accusare il minor problema.

Ho scattato centinaia di foto dato il momento irripetibile e non è stato facile scegliere quelle che mi sembravano le più interessanti.

Interessanti non solo dal punto di vista estetico, ma anche dal punto di vista tecnico, con lo scopo di far intendere ai lettori come funzionano queste lenti sul campo in situazioni abbastanza impegnative. Ci saranno quindi alcuni “doppioni” con caratteristiche leggermente diverse.

 

Ricordatevi di cliccare le immagini per vederle su base 1920 pixel

 

Inizia lo show con pioggia battente, il cielo si scurisce, le persone si affrettano sotto gli ombrelli colorati (meno male non erano neri 😀 ).

Siamo a 16mm

 

 

Le persone si diradano, tutti cercano un rifugio, è chiaro che sta per arrivare una bella lavata!

Ancora a 16mm

 

 

Per ora mi concentro sul 16-35 GM. Scelgo di tenere f/8 perchè da prove fatte mi consente una perfetta iperfocale dal suolo all’infinito purché venga impostata la giusta distanza di messa a fuoco (presto scriverò un articolo spiegando le miei conclusioni e consigli).

Per tutto il tempo della tempesta si è formata e mantenuta una zona di luminosità intensa situata circa tra la fine dell’isola di S. Giorgio e l’inizio della Giudecca che ha portato effetti spettacolari.

Nel frattempo inizio a lavorare anche col 70-200 GM. E’ una lente fantastica e micidiale. Silenziosa, con un AF istantaneo e precisissimo e una risoluzione impressionante anche a TA. Qui sotto siamo a 70mm f/2.8

 

 

 

Il cielo comincia a scurirsi ma sullo sfondo rimane quella bellissima chiazza di luce che mi accompagnerà per tutta la durata dello show

Qui siamo a 35mm, sempre f/8

 

 

Qui sotto: trovo molto poetico l’atteggiamento delle persone che nonostante la pioggia, si fermano ad ammirare la bellezza di questo spettacolo naturale. E’ una forma di meditazione che unisce l’ammirazione per gli eventi naturali alle opere dell’Uomo.

16mm f/8

 

 

Le cose cominciano a farsi scure e lo spettacolo diventa grandioso. Il cielo è quasi nero da una parte (a Est) e addirittura con chiazze azzurre a Ovest

16mm f/8

 

 

Qui sotto siamo quasi nel clou della tempesta. La pioggia ha ceduto il posto alla grandine che comincia a cadere fitta fitta e con “pietre” dal diametro di1-2 cm.

Il “magico” spot di luce sopra S. Giorgio però è ancora acceso!

16mm f/8

 

 

Qui sotto abbiamo sicuramente il momento “Nero”.Sembra che qualcuno abbia “spento” la luce, la grandne cade in quantità enorme e i tuoni si ripetono a breve distanza uno dall’altro.

35mm f/8

 

 

Nonostante la grandine c’è qualcuno che non può aspettare e attraversa la Riva a passo spedito con la sua borsa griffata

25mm f/8

 

 

Ma cosa succede là in fondo, dietro a S. Giorgio e verso la Giudecca? (vedete la Chiesa del Redentore sullo sfondo).

Diamo un’occhiatina col 70-200 GM a 125mm f/2.8

 

 

Chi non si ferma “mai” sono i vaporetti che continuano le loro corse..e sono sempre in orario! (come fanno?)

 

 

Lo spettacolo è finito, resta una fitta coltre di ghiaccio sul pavimento della Riva e i turisti che stanno attenti a non scivolare…o comunque a ad aver un selfie pronto se dovesse succedere :mrgreen:

70mm f/2.8

 

 

Anche nel mezzo della grandinata i gabbiani continuavano a volare e mi faceva un po’ pena pensare a che botte si dovessero prendere sulle loro testoline ogni volta che gli cadeva una “pietra” di grandine…poareti

200mm f/2.8

 

 

Certe volte usciamo di casa con la fotocamera solo per fare due passi e vedere se salta fuori qualcosa di interessante. Di solito NON salta fuori niente di interessante 😉 , ma certe volte ci troviamo davanti a spettacoli imprevisti, a volte bellissimi come questo…against all odds

Dal punto di vista tecnico queste immagini non erano particolarmente impegnative (ISO bassi, soggetti fermi, a parte il gabbiano), ma la trasparenza e purezza delle immagini è l’aspetto che mi colpisce ogni volta che uso questi obiettivi. E’ una caratteristica molto speciale e che io non ho trovato sul materiale Nikon che usavo in precedenza. In questo senso Sony ha sicuramente un vantaggio netto.

La protezione dei corpi e degli obiettivi è stata perfetta per questo tipo di condizioni. Una volta arrivato a casa ho asciugato il materiale con cura e non ci sono stati problemi di nessun genere. A scanso di equivoci comunque avevo montato un filtro di protezione e il paraluce su entrambe le lenti.